L’artista Frateantonio Corrado nacque ad Avola (Siracusa) il 3 febbraio 1941, figlio d’arte (suo padre fu abile scalpellino di pietra bianca locale) , visse e lavorò rispettivamente in Sicilia e nel Lazio.
Iniziò la sua carriera artistica molto giovane, dedicandosi prima alla scenografia (in questo campo curò la parte di alcuni importanti film) e poi alla ricerca pittorica.
A Roma fu per alcuni anni il promotore della corrente “Libera Arte”, capeggiando un gruppo di artisti qualificati che esprimevano tendenze nuove sulla pittura sociale. Si conservano ancora alcune sue opere tendenti ad illustrare la serietà di questo suo impegno.
Già nel 1958, in una importante collettiva romana, troviamo dei suoi dipinti che attirarono l’attenzione del mondo della cultura e della critica: Frateantonio continuò fino al 1965 la ricerca sul segno della sua essenzialità dell’arte; difatti egli fu grande sostenitore della teoria, secondo cui, nella pittura il colore è importante solo quando non disturba il tratto,avversando aspramente l’altra teoria tendente a sostenere che la pittura è solo colore. Le sue opere dimostrano ampiamente queste sue teorie.
Il Maestro continuò a dipingere ciò che il suo istinto, la sua cultura e formazione sociale gli dettavano, riuscendo nei suoi dipinti a catturare l’essenza della Sicilia, la dignità dei lavoratori; soffermandosi sui molteplici aspetti sociali e culturali della sua terra.
L’amore sviscerato per la sua Sicilia gli fece preferire i temi più impegnati che ponessero meglio in risalto gli oppressi e gli oppressori, servendosi molto spesso, con particolare efficacia, del paesaggio e degli sfondi. E’ di quel periodo il suo discorso sull’arte e psicanalisi tendente a dimostrare lo stato d’animo soprattutto del popolo lavoratore siciliano.
La sua arte è ricca di emozioni, di sentimenti e di ricordi, “Ricordi” della sua terra , della sua infanzia, delle proprie radici. Un Maestro che nelle sue opere ha rappresentato non solo la storia e la cultura della Sicilia ma anche il senso religioso legato a questa terra.
Da allora non si contarono più le mostre ed i successi di Frateantonio.
Morì improvvisamente il 3 maggio 2011, lasciando tre figli: Berenice, Vanessa ed Eduardo.
Le sue opere sono esposte in Italia e all’estero e sono situate tra le più pregiate del collezionismo internazionale.
L’ultimo suo impegno artistico si è tenuto ad Avola presso i locali restaurati dell’ex Refettorio del Convento di S. Domenico, proprio nel giorno dell’inaugurazione degli stessi ( dal 19/12/2010 al 5/01/2011) con una mostra a tema religioso e con l’intento di far conoscere al popolo avolese il senso religioso legato alla nostra terra , dando ad esso (popolo) l’opportunità attraverso le sue opere di riappropriarsi così delle proprie radici e del proprio passato.
A seguito dell’enorme successo di pubblico nei giorni della mostra, l’Artista stimolato dalla gente comune, che si sentiva onorata di avere come concittadino il maestro Frateantonio , aveva promesso che avrebbe onorato il Refettorio con una serie di dipinti, come segno di riconoscimento verso la sua città natia “Avola,” che da sempre e’ stata l’ombelico del suo mondo creativo e pittorico.
Fu in quell’occasione che nacque la proposta da vox populi di intitolare quei locali al Maestro per l’evidente connubio tra le sue opere e la loro giusta locazione nell’ex Refettorio. Dopo la sua morte il Refettorio , sede dell’ultima sua fatica , ha accolto la salma del Maestro, dove è stata allestita una camera ardente per dar modo ai concittadini avolesi di dargli l’ultimo saluto.
La città di Avola ha reso onore al Maestro proclamando il Lutto Cittadino.
Il 3 Maggio 2012, in occasione del primo anniversario della sua morte ,l’Amministrazione lo ha ricordato assieme alla famiglia, organizzando una Mostra Antologica (dal 1960 al 2010) nei locali dell’ex Refettorio (dal 3 al 13 Maggio) , poi protrattasi, su richiesta dei cittadini e dei dirigenti scolastici di Avola e provincia.
In quell’occasione la sorella ha donato alla città di Avola, esaudendo così le ultime volontà del Maestro, due quadri: “Esodo dopo il Terremoto” del 1999 (cm 310 x 210) e “ l’Annunciazione” del 2002 (70×100).
Il primo luglio 2014 è stato emanato il Decreto di Intitolazione dell’ex Refettorio del Convento dei Domenicani alla memoria del maestro Corrado Frateantonio.